Di: Mike Mills
Visto con un ritardo di: 2 anni
In: inglese
Perché sì:
– L’uso degli intermezzi fotografici e dei disegni, il passaggio continuo dal passato al presente non ben marcato ma immediatamente comprensibile: tecniche non originalissime ma comunque ben riuscite.
– È incoraggiante pensare che una famiglia possa essere tutto sommato serena nonostante i problemi e la mancata riuscita di un matrimonio, e il tutto grazie all’approccio delle persone che la compongono. Come è incoraggiante l’idea di un anziano con una gran voglia di cambiare e il coraggio di riprendere in mano la propria vita.
– Le persone che si devono portare il cane letteralmente ovunque vanno non mi fanno impazzire, tendenzialmente. Il rapporto cane-padrone descritto in questo film e le dinamiche con cui l’uno si prende cura dell’altro, però, fanno tenerezza. Ecco, ora voglio un cane.
Perché no:
– Due persone scialbe, tristi e di poche parole si innamorano. Questa parte di storia aiuta a delineare un po’ meglio qualche lato del protagonista dovuto a come hanno vissuto i genitori, ma per il resto è di una noia mortale.
– Anche la narrazione di suddetta scialbissima storia d’amore lascia a desiderare: se dalle scene io percepisco che un personaggio prova certi sentimenti e dai dialoghi scopro che è tutto l’opposto, forse da qualche parte c’è qualcosa che non va.
– Ok, la chiave di tutto è il rapporto coi genitori. Ok, a volte ci sono persone con cui si parla con tutta naturalezza nonostante le si abbia appena incontrate. Però dio mio, conosci una ragazza a una festa e dopo dieci parole (e non sto spoilerando, viene fuori dopo 3 minuti di film) le dici che tuo padre è appena morto e si è rivelato gay in tarda età? Sei fortunato che sei Ewan McGregor, fidati.