Archivi tag: Bradley Cooper

American Sniper

Di: Clint Eastwood

Visto con un ritardo di: meno di un anno!

In: italiano

IMDb

Perché sì:

– L’unico tema visto con occhio critico che ho trovato nel film è quello dello stato fisico e psicologico dei reduci, devastati in ogni senso dalle loro esperienze e trascurati da uno Stato ingrato. Non basta a compensare l’enorme mancanza di obiettività su tutto il resto, anche perché, in linea col tono di tutto il film, questa critica si basa proprio sul fatto che un reduce è un eroe nazionale da riverire e rispettare. Però, come si suol dire, prendo quello che passa il convento.

– L’età avanzata di Clint gli ha sicuramente fatto perdere qualche colpo a livello di lucidità, ma per quanto riguarda la regia quest’uomo è ancora sul pezzo. In ogni caso però, Clint, da bravo, ora metti giù quella telecamera e vai a guardare i cantieri in strada, su.

– Vedere Bradley Cooper passare da belloccio di Una notte da Leoni o Il lato positivo a militare con la faccia paffutella e lo sguardo vacuo e idiota è piuttosto gratificante. Questo sempliciotto è innalzato a eroe, ma dal suo sguardo non denota grande arguzia. Il che, visto il punto successivo, mi è vagamente di consolazione.

Perché no:

– Lo so che arrivo tardi e ormai l’avrete già letto e straletto ovunque, ma non vuol dire che non lo pensi pure io: il film è una sbrodolata patriottica sugli Stati Uniti che combattono i cattivi, ed elogia l’eroe americano come quello che ha ucciso con colpi di precisione più nemici, delle bestie incivili che meritano solo di morire. Non esattamente una visione obiettiva della situazione.

– Come per tutti i film tratti da storie vere (e ultimamente pare ci siano solo quelli) sono andata a documentarmi, e dopo aver letto qualche articolo ho le idee più chiare su alcune cose. Tipo il fatto che il protagonista era un invasato con seri problemi, dovuti ovviamente anche all’esperienza in guerra, che raccontava vantandosi di avere ucciso due rapinatori. O che la moglie è un’attiva sostenitrice della lobby delle armi in America, nonostante tutto. Non proprio le stesse sfumature mostrate nel film, in cui lui guarisce magicamente facendo del volontariato e lei, povera stella, sobbalza sentendo gli spari di fucile ai funerali.

– Vogliamo parlare del fratello, ovvero uno dei personaggi più inutili della storia del cinema? Un fantoccio che serve solo a far capire ancora di più quanto il protagonista sia un figo enorme, dopo di che viene buttato via come fosse carta straccia.

Una notte da leoni 2

Titolo originale: The Hangover Part II

Di: Todd Phillips

Visto con un ritardo di: 0 anni

In: inglese

IMDb

Perché sì:

– Sono in difficoltà… perché è un sequel di un film che mi è piaciuto, via.

Perché no:

– Ok, avete portato gli attori e il regista a farsi una vacanza pagata in Thailandia e avete sostituito il neonato con una scimmia. Io capisco che non vi aspettiate degli scienziati nucleari come pubblico di questo tipo di film, ma sappiate che ce ne accorgiamo se tutto il resto è IDENTICO, eh.

– Scenario e scimmia a parte, l’unica cosa diversa dal primo film è la maggiore volgarità di battute e situazioni. Troppo, davvero. E per dirlo io, vuol dire che si raggiungono livelli veramente imbarazzanti. Bleah.

Una notte da leoni

Titolo originale: The Hangover

Di: Todd Phillips

Visto con un ritardo di: 2 anni

In: inglese

IMDb

Perché sì:

– Commedia americana decisamente molto poco romantica, anzi piuttosto volgare, ma a me un film incentrato su alcool e parolacce non può non piacere. Ovviamente però va preso per quello che è, cioè una cagata colossale da vedere per farsi quattro risate.

– Molti dialoghi e gag sembrano scritti da qualcuno che si è fumato qualcosa di forte; manco a dirlo, ho riso come una cretina per una buona ora e mezza.

Perché no:

– Temo che questo sia il tipo di comicità che con la traduzione e il doppiaggio può perdere gran parte della sua verve. Se qualcuno ha visto o vedrà la versione italiana mi dica se è sopportabile.

– Buona parte del film si passa a riconoscere attori provenienti da serie TV, che qui hanno una parte che richiama fin troppo quella che ricoprono in dette serie: la psicologa svampita di Scrubs, il rompiballe canterino di The Office, il padre ricco e cinico di Arrested Development, il cinese pazzo di Community. L’impressione è che, per arricchire il cast con facce note, certe parti siano state scritte pensando più a chi le avrebbe interpretate che al film in sè.

– Ridere di un neonato che si prende una sportellata in faccia, che viene trattato come un fagotto e a cui fanno mimare la masturbazione fa sentire stronzi. Però questo effetto collaterale arriva dopo, prima bisogna riuscire a smettere di ridere.