Di: Wes Anderson
Visto con un ritardo di: 5 anni
In: inglese
Perché sì:
– Quando si dice che uno ha un suo stile… probabilmente Wes Anderson potrebbe dirigere un balletto di danza classica, o la banda del paese, e capiremmo comunque dopo pochi minuti che c’è lui dietro a quegli uomini in calzamaglia e a quei suonatori di triangolo.
– Ci sono diversi aspetti interessanti nella storia: la lotta interiore del protagonista, il messaggio ecologista, la società animale umanizzata. Ma la parte più azzeccata è a mio avviso la rivalità tra i ragazzini, che sono senza dubbio i personaggi più riusciti e più simpatici. O forse sono io che mi sono fatta conquistare dalla volpe adolescente che fa yoga.
– A pochissima distanza dai due volpacchiotti si piazza il ratto. Perché riuscire a fare un cattivo così viscido e fastidioso non è da tutti.
Perché no:
– Battute carine, dialoghi serrati (viva George Clooney, per inciso) e una gran bella animazione ti tengono decisamente incollato allo schermo per una buona metà del film. Poi, proprio quando dovrebbe essere la storia a fare da protagonista, il tutto perde mordente e non riesce a tenere botta. Forse è un problema tra me e Wes, in fondo, perché a me il tutto ha fatto lo stesso effetto di, guarda un po’, Moonrise Kingdom.
– Non mi rimangio che l’animazione sia notevole, ma rimane il fatto che una volpe può essere espressiva fino a un certo punto, se vuole essere anche realistica. E credo che questa cosa si faccia sentire, qua e là.