Io faccio parte di quella schiera di rompicoglioni che devono raccontare i propri sogni a qualcuno per quanto insensati, inutili e decisamente poco interessanti essi siano. Oggi sono a casa in ferie e l’idea è di non vedere nessuno almeno fino all’ora di cena, quindi tocca a voi. E consolatevi, non dovete manco fare la faccia interessata che devono sfoggiare quelli che di solito se li sorbiscono di persona.
Sto cercando di cucinare al microonde una pizza surgelata, cosa apparentemente semplice e banale che invece riesco a rendere un’operazione complicata e frustrante. Sbaglio qualcosa e continuo a togliere questa benedetta pizza dal forno per cercare di sistemarla. Faccio cose come metterla in un piatto da minestra (con risultati abbastanza pietosi), spargo il condimento ovunque, mi tocca togliere roba bruciata dal fondo del forno. Insomma, combino un sacco di pasticci.
Ecco, questi sono stati per me gli ultimi mesi, che si sono conclusi con la giornata di ieri. L’obiettivo era quello di cucinare una bella pizza, una cosa che volevo e che sapevo mi avrebbe soddisfatta e fatta contenta. Invece, nonostante fossi in buona fede, ho sbagliato modi e tempi in parecchie occasioni per mancanza di capacità, per mancanza di esperienza, per mancanza di lucidità o altro, chissà. E nella realtà c’è stato anche lo zampino altrui, non sono certo l’unica cuoca negata in circolazione.
Eppure, per quanto si fosse trasformata in qualcosa di poco riconoscibile, io questa pizza continuavo a volerla e a credere di poterla riportare alla sua forma iniziale, per gustarmela con calma. Ma era tutto più complicato di quanto credessi, e mi dispiace tanto.